Son dall’estetista, di prima mattina, parecchie ore prima che arrivi quel fenomeno del ragazzetto dell’agenzia.
Costei, che conosco e frequento da qualche anno, in verità non molto assiduamente, mi racconta come già in passato di un suo fratello che vive da diversi anni in Spagna, prima Barcellona poi Baleari. Felicissimo. Non tornerebbe mai e poi mai in Italia.
Nella cabina accanto un anziano signore (sí, signore) racconta di sua figlia che vive da qualche tempo alle Canarie.
La seconda, o “bocia” dell’estetista capa / titolare, é sudamericana ma ha vissuto alle Canarie per un paio di decenni, e le isole e la vita di laggiù le mancano terribilmente. La Spagna va fortissimo.
Vado in posta a spedire quella fottuta raccomandata che certifica che non posseggo apparecchi atti alla ricezione di segnali televisivi etc. etc. e un anziano signore, a Vorkuta sotto i trenta sono mosche bianche, racconta con orgoglio di un figlio brillantemente laureato in &€@€@ e che, prima con il dottorato e poi per lavoro, vive oltralpe da tot. tempo. La figlia femmina più giovane seguirà a breve.
Ho capito, qui rimarremo solo noi babbioni tra i quaranta e i cinquanta, troppo vecchi per espatriare e tentare la fortuna, troppo giovani per sciamare adesso da festosi pensionati tra gli scricchiolii di artrite e dentiere.
Buoni nemmeno per farci il brodo.